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164 – Coda di rospo all’isolana… la chiedo alla befana!

La coda di rospo, detta anche rana pescatrice, si presta bene per molteplici pietanze. In questa proposta dal Bocca si vede come realizzare un secondo piatto di mare secondo una ricetta elbana. Dopo aver pulito la rana pescatrice si dovrà selezionare la parte da cucinare, la coda appunto. Poi si tratta di cuocere per una ventina di minuti circa le patate nel forno poi di aggiungere il pesce per 5 minuti e poi ancora tutti gli altri ingredienti rimanenti per un quarto d’ora.

165 – Boccacce o perchie al pomodoro… e ho scoperto un gran tesoro

Le boccacce al pomodoro sono un piatto di mare a base di un pesce da minestra poverissimo: la boccaccia, piccolo pesce che vive tra gli scogli e le zone costiere mediterranee e atlantiche. Il piatto lo si prepara in pochissimi minuti ed è di una semplicità sorprendente: si tratta infatti di cuocere la salsa e la polpa di pomodoro con le boccacce, come viene mostrato dettagliatamente nel video, ed il piatto è pronto.

166 – Canocchie sbollentate con salsa di limone… e ti senti un campione

Le canocchie sbollentate con salsa di limone sono un gustoso e appetitoso piatto di mare che il Bocca propone come ricetta di famiglia. La realizzazione della pietanza è molto semplice: si tratta per prima cosa di creare un’emulsione a base di olio, limone, acqua di cottura delle cicale, sale, pepe e timo limonata, dopodiché il procedimento non richiede passaggi complicati.

167 – Fegatini con funghi porcini… molto meglio dei rubini!

I fegatini con funghi porcini sono un piatto di terra tipicamente toscano. Un tempo era una pietanza povera che univa la semplicità dei funghi a quella dei fegatini, parte notoriamente non troppo pregiata.

168 – Crema di zucca e broccoli gratinati… e poi in casa barricati

La crema di zucca e broccoli gratinati non è una ricetta prettamente labronica e neppure toscana, tuttavia, si tratta in ogni caso di una pietanza sfiziosissima che il Bocca ha deciso di preparare per deliziare tutti quanti, illustrandone come al solito tutti i passaggi.

169 – Budino di semolino… e rimani un figurino!

Il budino di semolino è un classico piatto povero della tradizione toscana: semplice è preparazione così come i suoi ingredienti. La ricetta del budino al semolino è povera di grassi e quindi avvicinabile anche da quelli che con i grassi “c’hanno litigato da piccini”, come si dice in questa zona. Può essere degustato così com’è o servito con marmellate, cioccolato caldo o creme, per renderlo ancora più goloso.

170 – Pollo agli aromi… c’è chi c’ha preso i diplomi!

Il pollo agli aromi è una succulenta ricetta molto semplice da realizzare. Il pollo intero deve essere tagliato in 14 parti, come spiega il Bocca, e lo si deve far cuocere con una mistura di aromi che lo insaporiscano e lo rendano ancora più appetitoso.

171 – Tortino del contadino… vien da sé un bicchier di vino

Il tortino del contadino è un piatto tutto vegano a base di verdure e ortaggi di stagione come la zucca. Per prima cosa occorre pulire la zucca – il Bocca mostra come fare per levare semi e buccia – e tagliarla a fette, poi, si passa a tagliare anche tutte le altre verdure scelte. Fatto questo, si assembla il tortino disponendo in una pirofila tutte le verdure tagliate.

172 – Gnocchi con zucca e semi di canapa decorticati… in un botto l’ho ingollati

Gnocchi con zucca e semi di canapa decorticati: un nome lunghissimo per un piatto da leccarsi i baffi. Si tratta di una ricetta completamente vegana a base di ingredienti piuttosto singolari ma davvero ben assortiti come ad esempio gli gnocchi integrali e i semi di canapa. Un toccasana per il nostro organismo e un’idea davvero originale per assaporare qualcosa di diverso e gastronomicamente stimolante.

173 – Zuppa lombarda… e la fame non tarda!

La zuppa lombarda i lombardi non sanno neppure che cos’è, infatti, il vero nome della ricetta proposta sarebbe la zuppa per i lombardi. La storia e la nascita di questa zuppa avviene a Firenze durante gli anni della costruzione della Faentina (1880-1893, con apertura nel 1913 della diramazione Borgo San Lorenzo-Pontassieve), una ferrovia che, passando per la magnifica valle del Mugello, attraversa con numerose gallerie e ponti l’Appennino.